
La tecnologia ed il diabete
Gli ultimi anni hanno visto la diffusione sempre più capillare dei supporti tecnologici applicati al monitoraggio della glicemia e alla gestione della terapia insulinica soprattutto per il diabete di tipo 1, cioè quello proprio della popolazione pediatrica e giovanile, ma in generale per tutti coloro che eseguono terapia con insulina (anche per i soggetti con diabete tipo 2 insulino-trattati). I cosiddetti “sensori glicemici”, piccoli dispositivi (fino alla dimensione di una moneta da 5 centesimi), si applicano direttamente sulla cute del paziente, sono collegati a lettori dedicati od allo smartphone, permettendo di avere la glicemia sempre a portata di mano, evitando di pungersi più volte al giorno, come richiesto con i tradizionali glucometri per misurare la glicemia. Avere sempre a disposizione il dato glicemico consente al paziente di poter prendere decisioni terapeutiche in tempo reale, potendo correggere prontamente una iperglicemia (glicemia alta) o poter trattare subito una ipoglicemia (glicemia bassa). Inoltre, ormai tutti i sensori sono equipaggiati con sistemi di allarme che avvisano il paziente quando la glicemia raggiunge valori limite in alto o in basso, (allarmi soglia), senza quindi dover necessariamente guardare sempre il display del lettore o dello smartphone. I sensori più tecnologici sono, inoltre, dotati di “allarmi predittivi” cioè sono in grado di avvisare il paziente prima che si verifichi un episodio di ipoglicemia poiché il dispositivo, sulla base dell’andamento glicemico, riesce a prevedere prima, (di solito con tempistiche di 20 minuti), se il soggetto andrà incontro ad un episodio di glicemia bassa. Questa tecnologia è stata quindi in grado di migliorare il compenso glicemico evitando ipo ed iperglicemia ed essere uno strumento educativo nelle mani dei pazienti; poiché ha permesso di capire come diversi comportamenti (alimentari e non solo) influiscono sull’andamento glicemico. Il medico poi, grazie al possibilità di poter consultare i portali WEB degli scarichi dei dati glicemici, può monitorare in tempo reale i propri pazienti anche da remoto ed avere “in presenza” durante la visita ambulatoriale, i dati completi dell’andamento glicemico avendo accesso a tantissimi parametri che non era possibile analizzare con il classico (e spesso fuorviante) diario glicemico compilato dal paziente con l’utilizzo del glucometro. Avere a disposizione tutti i dettagli della glicemia del paziente significa poter personalizzare al massimo ogni singola terapia e trovare quella più adatta alle necessità di ogni assistito. Per tutti questi motivi, tali strumenti oggi rappresentano la metodica di riferimento per monitorare la glicemia, in tutti i pazienti diabetici trattati con terapia insulinica. L’integrazione poi di questi piccoli strumenti con i cosiddetti “microinfusori”, dispositivi che erogano insulina in maniera continua, ha determinato l’introduzione in commercio dei “pancreas artificiali” che oggi rappresentano lo standard di cura del paziente con diabete tipo 1. Si tratta quindi di dispositivi che controllano la somministrazione di insulina in maniera automatica, poiché ricevono il segnale glicemico del sensore e lo elaborano secondo un proprio algoritmo in grado di controllare la velocità di erogazione insulinica, permettendo di raggiungere obiettivi glicemici inimmaginabili con le classiche somministrazioni con le penne. La terapia multi-iniettiva ,ormai, deve essere considerata strategia terapeutica superata per il trattamento di questa popolazione di diabetici.
Presso i nostri ambulatori è possibile avere ulteriori informazioni sull’utilizzo dei sistemi tecnologici che, come detto oggi, rappresentano gli “standards” sia di monitoraggio che di cura per i soggetti in terapia insulinica.